Il rischio sismico ed idrogeologico: l’eterno problema del Bel Paese
Il rischio sismico
Il rischio sismico è la stima del danno atteso come conseguenza dei terremoti che potrebbero verificarsi in una data area e dipende da:
- pericolosità dell’area, cioè lo scuotimento sismico che è ragionevole attendersi in un dato intervallo di tempo;
- esposizione, cioè la presenza di persone e cose che potrebbero essere danneggiate (edifici, infrastrutture, attività economiche…);
- vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture dell’area, cioè la loro maggiore o minore propensione a essere danneggiati dai terremoti.
- una zona a pericolosità sismica molto elevata, ma priva di attività umane ha un rischio sismico molto basso. Al contrario, una zona a pericolosità sismica bassa, ma molto popolata, o i cui edifici siano mal costruiti o mal conservati, ha un livello di rischio sismico molto elevato, poiché anche un terremoto moderato potrebbe produrre conseguenze gravi.
La vulnerabilità degli edifici, che dipende dal tipo di costruzione e dal suo livello di manutenzione, resta il fattore principale su cui si può intervenire per ridurre il rischio da terremoto di ogni zona”.
Fonte: www.ingv.it
Condividi questa pagina